La tutela dell’ambiente in cui viviamo è oggi (finalmente) uno degli argomenti più sentiti in assoluto.

A livello normativo, già da qualche anno le cose le cose sono cambiate a difesa dell’ambiente anche se, purtroppo, sono ancora molti i casi in cui ci si inventa “gestore di rifiuti” illecitamente, mettendo a serio rischio tutto quello che ci circonda: l’autodemolizione è tra le attività di gestione rifiuti che hanno un elevato impatto ambientale se effettuate in modo incontrollato.

Per questo motivo, per tutelare il più possibile l’ambiente e ridurre gli impatti negativi su di esso, un centro di autodemolizione è assoggettato a ben precisi obblighi a livello di ubicazione, di struttura, di organizzazione e di rispetto di prescrizioni autorizzative: a partire dalla progettazione devono essere considerati come prioritari la tutela dell’ambiente e della salute. Sai che un centro di autodemolizione deve essere pavimentato e che alcune operazioni devono essere svolte su superfici impermeabilizzate? Sai che le acque di dilavamento dei piazzali vengono raccolte in pozzetti e sottoposte a disoleazione prima di essere convogliate in fognatura? Sai che per ridurre l’impatto visivo c’è l’obbligo di avere una recinzione idonea, che i rifiuti prodotti dalle operazioni di demolizione devono essere riposti in contenitori appositi aventi caratteristiche ben definite, che ogni operazione è “tracciata” su appositi registri e che l’iter per ottenere un’autorizzazione può durare anche anni?

Questo, e molto altro, significa gestire un centro di autodemolizione oggi nel rispetto dell’ambiente.

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